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I nostri quaderni

racconti di un'impresa sana e naturale

I lavori di Giugno

Il sole al punto più alto del suo cammino, inonderà per molti giorni ancora lo spazio e i giorni di luce e di prorompente vitalità. All'oro che le albe di giugno sciolgono nel crogiolo dell'orizzonte fanno eco i tesori che rifulgono ben maturi nelle campagne, primo fra tutti il grano generoso: è il trionfo della luce, periodo dell’anno che nei tempi più lontani i nostri antenati ritenevano sancisse le nozze di sole e luna.

Mai come in questa stagione le giornate sono chiare e luminose: le ombre si assottigliano e si fanno via via più corte, quasi fino a svanire, le ore di luce prevalgono nettamente su quelle della notte e non è tempo di dormire adesso. La natura tutta coglie questo avvertimento nel dono immenso di luce: le api maestose e le loro profumate scie di nettare, le piante aromatiche e i profumi che esalano dalle corolle e dalle foglie ben tese al sole, le spighe di avena selvatica asciutte al vento, le spighe di grano che attendono di essere mietute, la frutta che matura invitante sugli alberi e rende prova di ricchezza ed abbondanza, gli orti e i pomodori, le insalate. Persino di notte, ai chiari di luna che straripano tra boschi e prati, la vita non si ferma: provate a chiederlo alle lucciole attardate tra cespugli e gli steli alti di erba secca, agli usignoli e ai grilli innamorati. Tra i solchi di pomodori piantati in collina è cresciuta rigogliosa l'erba. Abbiamo provveduto a rimuoverla con una leggera sarchiatura che oltre tutto ci ha permesso di effettuare anche una necessaria rincalzatura del terreno tutto attorno alla base delle piante. Con sorpresa abbiamo trovato e raccolto i primi pomodori di stagione che hanno allietato la tavola con gustose e fresche insalate di pomodoro condite con sale, olio e profumato origano. Maturano i frutti di bosco, more, lamponi e ribes, rilucenti al sole del tramonto che mitiga gli eccessi ed esalta le loro tenui fragranze che si avvolgono ai filari con note esotiche, lievemente pungenti, che ritrovi intatte nelle crostate saporite o nei liquori aromatizzati.

Intanto le promesse che ogni ulivo ha messo in fiore a Maggio, nel cuore caldo della Primavera, a Giugno sono ormai piccole e verdi realtà preziosissime, che il sole cresce ed il vento culla sui rami protesi tra cielo e terra. C'è bisogno di tanta cura perché le piccolissime olive appena abbozzate possano crescere sane e vigorose. C'è bisogno di piogge delicate che dissetino il terreno e gli alberi; c'è bisogno di linfa, tutta quella che l'albero è in grado di produrre, per nutrire le neonate olive. A tal fine abbiamo già cominciato, ma proseguiremo per tutto il mese di luglio, ad eliminare i polloni spuntati alla base degli ulivi, e i succhioni cresciuti in disordine sui rami più grossi. Polloni e succhioni, sebbene siano vitali per ogni ulivo in quanto ne permettono la rigenerazione della parte verde, assorbirebbero inevitabilmente una parte della linfa che nutre la pianta, riducendone la disponibilità per le olive. Il canto di cicale è fitto lungo tutta la giornata di lavoro e come un eco inarrestabile, che conduce in lontananza, distrae dai raggi che piovono roventi sulle chiome degli ulivi. Il fresco delle foglie di un fico accoglie le nostre teste accaldate e i nostri volti sudati; il sole di mezzogiorno al Podere dell'Amicizia ha il sapore del nettare dolcissimo distillato dagli ormai ben maturi fichi di San Pietro.

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