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I nostri quaderni

racconti di un'impresa sana e naturale

Pampini assolati e il canto di cicale

Ad aggirarsi per la vigna, ora che le giornate sono ancora lunghe e il sole scivolando a terra verso oriente spegne il canto delle cicale e indora nel profondo gli acini, pare di procedere in un labirinto caldo e accogliente, brulicante di suoni nuovi, di richiami sommessi e di sguardi curiosi appena svegliati e di ridenti facce amiche un poco nascoste dalle foglie larghe come mani sul tramonto. È quando il sole di traverso già ferisce l'orizzonte che si spalanca il sogno: acini già gonfi di tramonto accennano attraverso le cortine filate d'oro e di luce, a segreti ancora acerbi o a deliziosi abbozzi sorridenti che invitano a guardare in controluce, oltre le trasparenze appena accennate e a scorgere nel cuore d'oro di ogni grappolo, l'acino o l'indizio della futura allegria che rinfrancherà delle fatiche sostenute e di quelle da sostenere ancora e farà più profonda e sincera ogni amicizia e compagnia.

Dopo le fasi concitate della potatura verde, i lavori nel vigneto si riducono a lavorazioni leggere del terreno e a un'attenta opera di monitoraggio. Fatta eccezione per qualche temporale estivo, pioggia quaggiù sulle colline della Daunia non ne scenderà più, almeno sino alla fine di Agosto; le lavorazioni del terreno in questo caso più che a permettere che la pioggia arrivi giù alle radici delle viti, sono utili per rompere i capillari che si formano nel terreno a seguito dell'evaporazione e che portano in superficie più facilmente l'acqua del terreno. Servono anche a scalzare le infestanti, quelle più recidive ma, se le lavorazioni precedenti sono state eseguite con accortezza, le erbacce non compariranno prima del mese di Settembre. Molto importante in questo periodo è l'attività di monitoraggio, che deve essere continua e particolarmente accurata se si vogliono evitare, o quantomeno contenere, i danni provocati dai diversi patogeni della vite. Peronospora, oidio e tignola possono compromettere anche definitivamente il raccolto a causa della delicatezza dei grappoli ancora in via di formazione e di chiusura. Per combattere peronospora e oidio e neutralizzarne le fonti di inoculo, proseguiremo i trattamenti a base di rame e zolfo attenendoci alle prescrizioni dettate dai metodi dell'agricoltura biologica. Per il controllo di tignole e tignolette, invece, abbiamo allestito due trappole di monitoraggio che sono poi state posizionate in punti diversi del vigneto.

Le trappole consistono in capannine di materiale plastico nel quale trovano posto un fondale cosparso di sostanza adesiva e una suppostina che rilascia feromoni a cui gli insetti sono particolarmente sensibili. I maschi delle specie da monitorare, attratti dai feromoni emessi dalla suppostina, raggiungeranno la trappola e finiranno per rimanere attaccati al fondo vischioso. La trappola esplica tutto il suo potenziale proprio impedendo trattamenti alla cieca, a base di insetticidi pericolosi per l'ambiente e gli insetti utili; sarà il numero di adulti catturato dalla trappola ad indicare epoche e metodologie di intervento. Nel nostro caso siamo particolarmente lieti e soddisfatti di fare osservare come le buone pratiche agronomiche messe in atto sin dalle prime fasi della primavera hanno sinora avuto l'effetto di contenere il numero di insetti pericolosi al di sotto della soglia d'intervento esonerandoci da qualunque forma di intervento. A tavola poi, quale soddisfazione nascerà dal gustare in compagnia vino schietto, figlio d’uve generose ottenute solo da terra e lavoro: se il vino buono è quello che giova a tutti, tanto migliore sarà quello che gioverà a tutti senza aver fatto del male a nessuno. Neppure al più piccolo degli insetti.

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