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I nostri quaderni

racconti di un'impresa sana e naturale

Mignola

Giugno, tempo di ciliegie, di sole ormai alto e tenace all’orizzonte, di fieno su cui di notte pascolano le lucciole, di spighe dorate che stanno per maturare e di olivi in fiore. I dolci pendii delle colline di Daunia ora risplendono dell’oro dei campi di grano e dei petali delicati dei fiori d’olivo, che il sole ha profuso generoso e il vento prodigo spande e mescola senza tregua attraverso i filari agitando profumate nuvole di polline.

E par di vederle, attraversando filari tra i campi e le colline, fragili e delicate spose in attesa sui rami gentili, sospese tra cielo e terra, per un istante, in attesa che l’abbraccio capriccioso del vento compia il loro destino di un attimo come luminose promesse di nuova vita. Sono chiamate mignole e sono le gemme fiorifere dell’olivo, piccoli boccioli di colore verde da cui tra maggio e giugno si schiudono i delicatissimi fiori bianchi a quattro petali. Ondeggiano leggeri al vento velando di delicate trasparenze e riflessi i fianchi delle nostre colline e quando petali e stami sono ben distesi, liberano il polline che verrà trascinato dal vento, anche per chilometri, in cerca di un altro fiore per la riproduzione. Il fiore dell’olivo è ermafrodita, possiede cioè sia gli organi maschili (stami) che quelli femminili (pistillo) ma molte varietà sono autoincompatibili, non possono essere fecondate dal polline da esse stesse prodotto ed è necessario che si realizzi l’impollinazione incrociata con un’altra varietà.

Per tutto il tempo della fioritura, i lavori che interessano l’oliveto resteranno sospesi per ridurre al minimo il rischio che i delicati fiori d’olivo vengano danneggiati dalle nostre attività e per consentire ai piccoli frutticini di allegare senza danno. Grazie alle lavorazioni effettuate nelle prime settimane di maggio, il terreno è morbido, sciolto, pronto ad accogliere i benefici delle ultime piogge di primavera e un’ultima concimazione a base di azoto organico, che darà primo nutrimento e vigore ai nuovi frutticini. Nell’attesa che si completi l’allegagione delle olive, ci occuperemo della vigna e dell’orto controllando la diffusione delle infestanti, che da queste partii nel mese di giugno, grazie anche all’attenuazione delle precipitazioni, perdono parte della vitalità che hanno nei mesi di aprile e maggio. Basteranno una lavorazione superficiale nella vigna e uno sfalcio ai bordi dei campi, sufficiente a ridurre i rischi di competitività nell’assorbimento delle risorse idriche. Sono banditi in questo genere di attività diserbanti e seccatutto, che a causa della loro natura venefica potrebbero inquinare risorse preziose per l’uomo e di sicuro altererebbero l’habitat di insetti utili, in quanto predatori di specie dannose per l’olivo, la vite e gli ortaggi.

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